mercoledì 26 marzo 2008

"vacanze"


ora, 4 giorni non sono definibili una ''vacanza di Pasqua'', quindi mi accingo a rappresentare come ho passato questo.. intervallo.

1) ho bevuto vino rosso

2) mangiato cioccolata

3) mangiato colazionepranzocena in maniera decisamente abbondante

4) sono andata a letto tardi per essere rimasta a chiacchierare e ad assorbire alcolici di vario genere

5) mi sono alzata presto per apparecchiare il tavolo per le 12 persone che eravamo

6) ho studiato chimica organica.


sono rilassatissssssssssima.

martedì 18 marzo 2008

una furtiva lacrima

Una furtiva lacrima
Scorre sul mio viso
Data da rimorso e stanchezza.
Ma è furtiva, perché è vinta
dalla voglia di ricominciare,
di rialzarsi in piedi,
di sorridere al sole, che con i suoi
caldi e rassicuranti raggi,
asciugando la mia lacrima
mi ricorda che la vita è fatta
anche di indelicati sgambetti,
dopo i quali si cammina con passo
più sicuro.

venerdì 14 marzo 2008

il senso della vita




Oggi a biochimica ci è stato spiegato il significato molecolare della messa in piega.


I capelli sono composti da una proteina fibrosa detta cheratina, che interagisce con le altre mediante interazioni deboli quali i legami a idrogeno, l'azione calda del phon e il passaggio con la spazzola rompe questi legami e ristabilisce la posizione dei singoli capelli, che poooooi si riassociano più o meno ordinatamente secondo i nostri desideri.

MA CHE FICO.

ora che so questo, la mia vita ha di nuovo un senso.



[ adoro la mia facoltà *__* ]






sabato 8 marzo 2008

donna: cosa dico-cosa penso

come tributo a noi donne per la nostra festa e come piccolo promemoria per i nostri ''esemplari maschi'' ho voluto pubblicare oggi una traduzione del linguaggio
"donna: cosa dico-cosa penso":

Si = No
No = Si
Forse = No
Mi dispiace = Ti dispiacerà
Abbiamo bisogno = Voglio
Decidi tu = La decisione giusta dovrebbe essere ovvia
Fai come ti pare = La pagherai in seguito
Dobbiamo parlare = Ho bisogno di lamentarmi di qualcosa
Certo, fallo pure se vuoi = Non voglio che tu lo faccia
Non sono arrabbiata = Certo che sono arrabbiata, idiota!
Sei così mascolino = Potevi anche fartela la barba!
Certo che stasera sei proprio carino con me = Possibile che pensi sempre al sesso?
Spegni la luce = Ho la cellulite
Questa cucina è così poco pratica = Voglio una casa nuova
Voglio delle nuove tendine = e tappeti, e mobili, e carta da parati
Ho sentito un rumore = Mi ero accorta che stavi per addormentarti
Mi ami? = Sto per chiederti qualcosa di costoso
Quanto mi ami? = Ho fatto qualcosa che non ti piacerà sentire
Ho il sedere grosso? = Dimmi che sono stupenda
Devi imparare a comunicare = Devi solo essere d’accordo con me
Niente, davvero = è solo che sei un tale stronzo

e adesso, per concludere, cito un brano scritto dalla mia cara Ludovica, proprio sulle donne:

Ecco quello che noi, si esatto comprendo anche me in un simile giudizio, giudicheremmo una squallida pagina sulle donne.

Eppure le donne, ed anche io sono una donna, sono strane. Io non le capisco, o almeno non ci capiamo fra noi. Tutte intente ad essere accattivanti attraenti interessanti eccitanti sensuali con l'altro sesso: ed è più forte di noi. Mentre siamo innamorate il mondo attorno lo guardiamo, ci piace essere guardate, ci da fiducia, ci tira su.

Ci piace essere dette belle. Non ci piace essere chiamate volgarmente. Ci piace che gli altri ci guardino, ma non ci piace che ci fissino. Amiamo forse le cose banali e sembriamo materialiste, tendiamo a mostrarci superficiali e fragili.

Ma una donna, una donna sa cos'è realmente.
Una donna è l'unica creatura che sa aspettare, guardando l'orizzonte, non abbassando mai il volto. Una donna sa portare amore e rispetto, e sa quasi sempre di non essere rispettata completamente. E sa di far capire a chi non la rispetta a pieno quello che le sta facendo.
Con uno sguardo.
Una donna non ama far star male gli altri. Ma sa di saperlo fare, forse nel modo più crudele.
Forse perchè siamo streghe.
Forse diaboliche.
Ne sappiamo sempre una in più.

Sbagliamo e quanto sbagliamo, ma per gli altri noi non possiamo sbagliare.
Dobbiamo essere eteree fate perfette, capaci di tutto pronte a tutto.

Le donne piangono, piangono e sanno come non farsi notare. Piangono nel letto di notte e smorzano i singhiozzi per non farli sentire. Perchè in fondo dobbiamo essere forti, dobbiamo essere il sostegno di chi lo chiede.
Per noi perdiamo forza, per gli altri la partoriamo.

Una donna si mostra altera anche se sta morendo dentro. Nessuno ha la dignità di una donna. E quando una donna si inginocchia ha perso parte di sè stessa e del suo mondo. Le donne perdono pezzi di loro stesse quando li donano alle persone, si trovano a volte a vivere di ricordi, sbiaditi, che come vedono loro non vede nessuno.

Le donne fanno le sceme e sanno di farlo. Non sono come gli uomini, non consapevoli. Tra donne c'è tanta rivalità e tanta complicità: strano vero? Contemporaneamente ci detestiamo e sappiamo quanto sopportiamo e patiamo,e di come sentiamo. Perchè bene o male, anche se ci si odia, siamo donne e conosciamo i nostri sensi, amplificati.

Abbiamo un sesto senso: e chi ancora lo ignorava prenda nota. Come una specie di radar percepiamo le cose. Sappiamo già prima che venga formulato il pensiero. Perchè non ascoltiamo solo parole, noi guardiamo i gesti, sentiamo sensazioni. Vediamo gli occhi.

Una donna si sente appagata se le si fa un sorriso. Il resto conta poco. Perchè se siamo stimate come superficiali donnette in cerca di roba, in realtà siamo come piccoli fanciulli che riescono a valorizzare cose più piccole, più fragili, un po' come noi.

E poi quante ne potrei dire sulle donne...per ora dedico questo a tutte quelle che ho anche semplicemente sfiorato, a quelle che sparlano di me, a quelle che invece mi vogliono bene. Perchè essendo io donna e loro anche, beh le amo tutte.

giovedì 6 marzo 2008

copisterie

Tappe obbligatorie nella già stressante vita di ogni studente universitario,
infestanti come le formiche durante un pic-nic,
piccole come un sottoscala o enormi come una sala conferenze,
ottusamente legali o irreversibilmente illegali,
espressioni palesi e luminose ( come le loro insegne ) della DEFICIENZA UMANA: sono loro!
Le migliaia di copisterie che si insinuano, come gli scarafaggi in cucina, in ogni angolo del territorio del raggio di 1km dall'università.
Ebbene, il motivo del mio poco schierato accanimento è riconducibile a quello che le mie orecchie hanno dovuto sopportare oggi ( per non parlare del cervello che ha dovuto elaborare, almeno in parte) .
Dunque, l'anno scorso ho dovuto comprare un libro per un esame da 3 crediti ( anzi, un pezzo di esame, ndr ) e l'ho pagato 48 euro.
Un libro inutile.
Quindi, un essere umano con connessione neuronale ancora attiva cosa fa?
Se lo rivende!
Ed è quello che avevo in mente di fare oggi. Purtroppo, ahimè, c'erano 7 ( e dico SETTE) pagine che mi sarebbero servite in futuro, su un totale di circa 300.
Allora, seguendo il mio ragionamento, cosa fare?
Ma certo! fotocopiarle e poi vendere il libro!
Purtroppo non avevo fatto i conti con la legge. Eh sì, con la LEGGE.
Perchè, una volta entrata nella prima copisteria che ho visto, mi sono imbattuta in un ragazzotto che dopo aver sentito la mia strana richiesta mi ha risposto, inorridito: ''non lo posso fare. E' contro la legge. '' al che io: ''O.o eh? come? questo libro è mio''. e il ragazzo, cocciuto: " non lo posso fare, è contro la legge. te ne posso fare al massimo due '' facendomi così venire il dubbio che non mi avesse ascoltata.
Così ho raccolto tutta la mia calma interiore e ho risposto: ''ok, fammene due'' .
Ho cercato di reprimere tutte le possibili risposte acide e polemiche, rimandando a fuori dalla copisteria tutti i pensieri che mi affollavano la mente. Un profondo respiro. 10 centesimi e via.
Ora, quanto sono OTTUSE le persone?
Possibile che non si siano neanche immaginati, i ministri nell'approvare questa stupida legge, che uno si fotocopia due pagine in una copisteria, poi passa in quella accanto e ne fa altre due, e poi ancora in quella dopo, finchè non ha quello che gli serve?
Ed è esattamente quello che ho fatto io, naturalmente.
Il fatto è che ognuno applica le regole come vuole, e soprattutto, le regole non sono chiare.
Io ho pagato 48 euro per un libro, che ne vale sì e no 10 ( perchè stampato a colori ) .
Ho quindi pagato, oltre il dovuto, sia la casa editrice che lo scrittore [perché fotocopiare a fini di lucro non lo accetto neanche io, per carità].
Potrò farci quello che voglio adesso?
Non capisco dov'è il problema. L'ho pagato, ho lo scontrino anche. Ora potrei spezzettarlo, colorarlo, bruciarlo, darlo in testa a mia sorella, usarlo come carta igienica, tingerlo di rosa, fotocopiarlo per me.
O dobbiamo aspettarci che venga Valentino a controllare come abbiniamo il rosso, perchè si sa, col rosa non ci sta, potremmo danneggiargli l'immagine.
Infine, visto che non appartengo ad una classe politica, posso non solo esprimere le mie idee ma ho persino l’inventiva di cercare una soluzione al problema e ho pensato che per contrastare il fenomeno del “te lo fotocopio a meta’ prezzo” basterebbe riconsiderare i costi dei libri, perché sono certa di non essere l’unica a pensare che un libro di biologia molecolare possa costare ( tanto per citarne uno ) 87 euro.
OTTANTASETTE EURO.

lunedì 3 marzo 2008

Johann Wolfgang Goethe

C'è una verità elementare, la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani:
nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove.
Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti mai sarebbero avvenute...
Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala.
L'audacia ha in se' genio, potere, magia. Incomincia adesso.

sabato 1 marzo 2008

cefalizzazione

Julia scrive:
dio che mal di capoccia

Dalia...... scrive:
tutta colpa tua

Dalia...... scrive:
che hai voluto x forza avere una cefalizzazione con formazione di centro nervoso

Dalia...... scrive:
POTEVI FARE COME LE MEDUSE

Dalia...... scrive:
e invece no!

Dalia...... scrive:
E ALLORA TIENITI IL MAL DI TESTA!