giovedì 25 marzo 2010

De hominis dementiae

Ora, dopo un lungo e ponderato periodo di astinenza dal mio sapiente scrivere (leggasi: collezionare baggianate) mi ritrovo qui, a riflettere sugli esseri umani.
E' perchè ci sono delle cose che proprio non capisco: a volte la nostra specie si dimostra terribilmente STUPIDA.
Gli animali e persino le piante imparano e si adattano alle cose, noi no: siamo evolutivamente TORDI.
Ci sono innumerevoli esempi: infatti in qualità di donna di scienza ho condotto uno studio con tanto di analisi sul campo (i vari habitat in cui gli esemplari oggetto dello studio si possono trovare), dati statistici, osservazioni critiche, confronto con i colleghi, nonchè esperienze personali, ahimè.
A sconcertarmi è la mancanza di capacità di adattamento alle situazioni: santo cielo, il "fai una cosa? vedi che è stupida? non farla più" è un concetto che evidentemente per molti individui di homo sapiens è troppo difficile da prendere in considerazione.
Ma passiamo agli esempi pratici. Come se questo fosse un articolo scientifico pubblicato su di una rinomata rivista internazionale (e sono certa che fra non molto lo sarà ), mi appresto ad elencare innanzitutto

Materiali

Cervello con sinapsi collegate su ''on'', carta, penna, tanta pazienza.

e Metodi:

Osservazione con espressione sconcertata e allibita.

Osservazioni correlate di possibili spiegazioni:

Dunque ora procedo nel descrivere qualche esempio di comportamenti nonsense che i nostri consimili talvolta assumono.

a) un classico, di quelli che non passeranno mai di moda: ostinarsi a spingere con forza e convinzione le porte dove sopra, ad altezza degli occhi, c'è scritto in cubitale tirare.
E' più forte di noi, anche se l'abbiamo letto, il tirare, spingiamo lo stesso. Così, perchè... prima bisogna assicurarsi che effettivamente non si apra spingendo, oppure perchè vogliamo verificare se quella scritta non sia per caso ingannevole. Chissà, tento di darmi una spiegazione più o meno logica per non andare a parare al banale ma sempre vero ''siamo stupidi''.

b) ora dimostro che, sebbene in natura quasi tutto si basi su di essa, gli esseri umani non comprendono il concetto di ''osmosi''. Nella metro e anche sull'autobus vige l'elementare regola del ''lasciare scendere prima di salire''. Ma perchè c'è questa accortezza da seguire? foooorse perchè se prima i passeggeri non scendono non si crea lo spazio per farne salire altri? No, evidentemente non funziona così. Dev'essere diverso: pretendiamo prima di salire perchè i corpi solidi devono in qualche modo comprimersi fino ad arrivare allo stato di antimateria. Sennò non siamo contenti. (ho fatto anche uno schema)
c) passiamo adesso al comportamento adattativo degli esseri umani alloctoni (= non originari di questo luogo, per chi non lo sapesse, modestamente noi biologi siamo terribilmente colti e conosciamo un sacco di parole fichissime).
Ma vediamo cosa succede: sulla metro sale un gruppo di turisti (di età variabile, che sia di giovani o ultraottantenni dentierati non fa differenza), sghignazzando e chiacchierando, ridendo e parlottando.
Entrano e le porte della metro si chiudono.
La metro riparte (perchè è fatta apposta per questo) e STRUMP TUMP TUMP TUMP TONF: rischiano di cadere, tutti. Ma io dico: nel vostro Paese, qualsiasi esso sia, non esistono metro, autobus, treni, aerei, scale mobili o semplicemente oggetti in movimento? Ero convinta fosse istinto il reggersi ai sostegni quando la piattaforma su cui poggiamo i piedi si muove. Evidentemente no. Forse fa parte dell'essere turista il perdere l'equilibrio sui mezzi, insieme al portarsi la macchinetta fotografica e farsi fare l'equivalente di una rapina a mano armata pagando 5 euro un cappuccino in centro. O magari sono io che mi sbaglio e nel loro luogo d'origine le leggi della gravità sono diverse. Mah, strani questi stranieri.

d) ultimo esempio, giusto per non deprimerci troppo.
Allora. Noi esseri umani abbiamo inventato quelle favolose cose che si chiamano computer. Abbiamo anche in un certo senso inventato la musica. E mettendo insieme la musica con il computer abbiamo persino tirato fuori cose come i programmi per farcela ascoltare e i cd. Ma. Ma. Talvolta, quando abbiamo voglia, appunto, di sentire un po' di musica ci accorgiamo che qualcosa non va: il computer ci dice che la musica c'è ma non non riusciamo a sentirla. E lì il panico. Iniziamo a smanettare ovunque, spingiamo tutti i tasti, andiamo a controllare le più complesse e improbabili impostazioni, diamo capocciate allo schermo e ci andiamo persino a pulire le orecchie (non si sa mai). Dopo circa un'oretta, ecco il lampo di genio: accendere le casse.


Conclusioni:
Un organismo unicellulare con un ventesimo del nostro genoma che vive nella profondità degli abissi è più furbo di noi.

2 commenti:

Brown ha detto...

ahahahhahahaahahahahahahahaahahhahahah
non ho parole. Semplicemente unico. ahahahhahahaa...
MA devi, per dovere di scienza, dire a quale strano e assurdo esemplare ti sei ispirata ahahahahhhahaha

Dott.ssa Giulia Vincenzo ha detto...

sssssecondo te? xD

a cefalea, ovviamente u.u