giovedì 26 novembre 2009

la tesi: sfida ai confini della crisi di nervi

Ritorno sulle mie pagine dopo un periodo di tempo che definirei decisamente imbarazzante [sì, mi autopunirò] per raccontare cosa accade quando uno studente universitario arriva al fatidico momento della consegna della tesi in segreteria.

Il suddetto esemplare di giovane adulto di specie umana (cioè io) si trova sfinito da: 3 anni di studio, 22 esami, 14 laboratori, migliaia di euro in tasse e libri, chilometri e chilometri di fila in segreteria, 1789 caffè alle macchinette, notti intere passate a studiare, 24 correzioni della bibliografia della tesi e altrettante delle citazioni intratesto, medaglia d'oro e d'argento nella nuova disciplina olimpionica ''rincorri il prof.'', il peso sulla coscienza di un'intera foresta a causa dell'industriale consumo di post-it, ripetute sindromi da tunnel carpale a causa della velocità nel prendere appunti, numerose sedute psicanalitiche e..
..creeeeeede che sia tutto finito, e INVECE NO: era solo l'inizio.

Bene, innanzitutto è opportuno menzionare che è stato scientificamente provato che il giorno della consegna della tesi stranamente coincide per chiunque con un particolare incrocio degli assi stellari nel suo segno, portando alla liberazione contemporanea di tutta la sfiga accumulata nel corso della sua vita attuale e di quella passata.
Questo si esplica nel fatto che ad attenderlo, quel giorno, ci saranno una serie di improbabili avventure che farebbero invidia persino a Fantozzi nei suoi momenti peggiori.

E tutto ciò, ovviamente, è successo anche a me.
L'ultima correzione della relatrice sulla mia tesi è arrivata ieri pomeriggio alle 17.30 (sorvolo sul fatto che fosse tardissimo e le implicazioni che questo ha avuto sul mio stato psicofisico nell'ultima settimana), si trattava di rivedere e ricontrollare parola per parola la mia impercettibile bibliografia, di appena 142 articoli.
Comunque fatto ciò fino all'una di notte (e dopo aver di conseguenza perso qualche diottria) sono andata a dormire, ignara di quel che mi avrebbe atteso il giorno seguente.
Così stamattina mi sono alzata di buona lena per finire le altre correzioni e per cercare un certo dato che -ovviamente- non ho trovato. Escogitata poi, dopo notevole spremitura di meningi, una via per fare la vaga ed evitare di menzionarlo, ho compilato l'indice generale con i numeri delle pagine. Quindi apro il suddetto file e noto di non aver aggiornato i titoli dei paragrafi, fatto questo, scrivo la numerazione notando tristemente che mi si stava sballando (in diretta, tanto per rendere il tutto più drammatico) l'intero margine destro creato con tanta cura. Impreco e lo rifaccio riga per riga, contando i puntini.
Fatto ciò, e ricontrollato tutto con concentrazione da chirurgo, arriva il fatidico momento di salvare i file su due cd vuoti e già firmati (e quindi preziosissimi), da consegnare in segreteria due ore dopo. Ho fatto un cd abbuffo due giorni fa, quindi non c'è niente di più banale e semplice no? hahahahahahahahaahahahha (risata sarcastica).
Vado tutta felice e zompettando su ''start''-''programmi''-''nero''.
Ma.. non succede niente.
Non mi perdo d'animo, ritento, magari non ho cliccato bene.
"start"-"programmi''-''nero''.
Niente. (leggero accenno di panico, fase in salita)
Riprovo un'altra volta, illudendomi di aver sbagliato io qualcosa.
Non si muove nulla, neanche il mouse. E' impallamento totale. Fantastico. (= panico)
Ok. Mascherando il sudore freddo che mi scende dalle tempie e cercando di reprimere tutte le parolacce che conosco insieme all'istinto di lanciare il computer dalla finestra, riavvio.
Stessa cosa. Niente da fare, nero non si muove.
Oh, all'improvviso nero si apre invece! Dai! (il tempo inizia a stringere) Ma.. mi si aprono circa diciassette finestre una sopra l'altra, una più impallata dell'altra.
Nella mia mente inizia a formarsi l'idea di lasciar perdere questo ammasso di ferraglia (che prima di quel momento chiamavo con affetto "pc") e di farmi masterizzare i cd in copisteria.
E così faccio, salvando tutto su penna usb e complimentandomi con me stessa per la grandiosa idea. Pranzo al volo (alle 11.30, schifus) e prendo la metro. Arrivo alla copisteria, il buon uomo apre la penna e... alcuni file non sono leggibili. Cioè, tecnicamente si aprono e sono pure leggibili, a patto che si conosca il codice morse.
Arrivata a questo punto all'impercettibile confine che mi separava da una crisi di nervi, ho proposto al malcapitato di aprire i file su un altro pc e.. grazia divina, funziona.
Tutto messo su cd e via di corsa a lezione! (perchè sono una masochista, sì)
Un quarto d'ora prima dell'apertura della segreteria, arrivo lì e vedo la fila arrivare fin quasi alla porta: ok, nessun problema, ho tempo ed ho tutto sotto controllo.
Dato che dovevo seguire due file, mi sono fatta tenere il posto da un collega: ovviamente, dopo un'ora e mezza di attesa, tocca a me contemporaneamente in entrambe le file.
Cercando di trovare la soluzione più semplice e meno dolorosa propongo alla ragazza a mio seguito di fare a cambio, inserendomi così nell'altra fila evitando il linciaggio per un soffio.
Naturalmente il tizio dietro lo sportello trova il tutto molto divertente e si diletta a prendermi in giro, tuttora non so per cosa. Consegnato, dopo 10 min, il primo maledetto cd torno all'altra fila implorando umilmente perdono agli altri e preparandomi a qualche librata, che per fortuna mi è stata risparmiata.
Entro nella seconda segreteria, mi siedo e il simpaticone di turno mi chiede, tutto serio:
- "scusa ma è tuo questo cd?''
- ''O.o eh? si, certo che è mio''
- ''no sai, perchè il nome.. Vincenzo.. hahahahaha''
- '' ... '' (appellandomi a quel briciolo di calma che mi era rimasta)

Finalmente poi riesco ad uscire da quel luogo di tortura e a pensare: VITTORIAAAAAA.

1 commenti:

Marco ha detto...

Ecco perchè non scrivevi più niente...Complimentoni,stai per tagliare il traguardo! non vedo l'ora di laurearmi anche io! Ciao.