giovedì 6 marzo 2008

copisterie

Tappe obbligatorie nella già stressante vita di ogni studente universitario,
infestanti come le formiche durante un pic-nic,
piccole come un sottoscala o enormi come una sala conferenze,
ottusamente legali o irreversibilmente illegali,
espressioni palesi e luminose ( come le loro insegne ) della DEFICIENZA UMANA: sono loro!
Le migliaia di copisterie che si insinuano, come gli scarafaggi in cucina, in ogni angolo del territorio del raggio di 1km dall'università.
Ebbene, il motivo del mio poco schierato accanimento è riconducibile a quello che le mie orecchie hanno dovuto sopportare oggi ( per non parlare del cervello che ha dovuto elaborare, almeno in parte) .
Dunque, l'anno scorso ho dovuto comprare un libro per un esame da 3 crediti ( anzi, un pezzo di esame, ndr ) e l'ho pagato 48 euro.
Un libro inutile.
Quindi, un essere umano con connessione neuronale ancora attiva cosa fa?
Se lo rivende!
Ed è quello che avevo in mente di fare oggi. Purtroppo, ahimè, c'erano 7 ( e dico SETTE) pagine che mi sarebbero servite in futuro, su un totale di circa 300.
Allora, seguendo il mio ragionamento, cosa fare?
Ma certo! fotocopiarle e poi vendere il libro!
Purtroppo non avevo fatto i conti con la legge. Eh sì, con la LEGGE.
Perchè, una volta entrata nella prima copisteria che ho visto, mi sono imbattuta in un ragazzotto che dopo aver sentito la mia strana richiesta mi ha risposto, inorridito: ''non lo posso fare. E' contro la legge. '' al che io: ''O.o eh? come? questo libro è mio''. e il ragazzo, cocciuto: " non lo posso fare, è contro la legge. te ne posso fare al massimo due '' facendomi così venire il dubbio che non mi avesse ascoltata.
Così ho raccolto tutta la mia calma interiore e ho risposto: ''ok, fammene due'' .
Ho cercato di reprimere tutte le possibili risposte acide e polemiche, rimandando a fuori dalla copisteria tutti i pensieri che mi affollavano la mente. Un profondo respiro. 10 centesimi e via.
Ora, quanto sono OTTUSE le persone?
Possibile che non si siano neanche immaginati, i ministri nell'approvare questa stupida legge, che uno si fotocopia due pagine in una copisteria, poi passa in quella accanto e ne fa altre due, e poi ancora in quella dopo, finchè non ha quello che gli serve?
Ed è esattamente quello che ho fatto io, naturalmente.
Il fatto è che ognuno applica le regole come vuole, e soprattutto, le regole non sono chiare.
Io ho pagato 48 euro per un libro, che ne vale sì e no 10 ( perchè stampato a colori ) .
Ho quindi pagato, oltre il dovuto, sia la casa editrice che lo scrittore [perché fotocopiare a fini di lucro non lo accetto neanche io, per carità].
Potrò farci quello che voglio adesso?
Non capisco dov'è il problema. L'ho pagato, ho lo scontrino anche. Ora potrei spezzettarlo, colorarlo, bruciarlo, darlo in testa a mia sorella, usarlo come carta igienica, tingerlo di rosa, fotocopiarlo per me.
O dobbiamo aspettarci che venga Valentino a controllare come abbiniamo il rosso, perchè si sa, col rosa non ci sta, potremmo danneggiargli l'immagine.
Infine, visto che non appartengo ad una classe politica, posso non solo esprimere le mie idee ma ho persino l’inventiva di cercare una soluzione al problema e ho pensato che per contrastare il fenomeno del “te lo fotocopio a meta’ prezzo” basterebbe riconsiderare i costi dei libri, perché sono certa di non essere l’unica a pensare che un libro di biologia molecolare possa costare ( tanto per citarne uno ) 87 euro.
OTTANTASETTE EURO.

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